Abstract:
La ricerca affronta il tema dell architettura carceraria alla luce delle criticità che affliggono il sistema penitenziario ed il patrimonio edilizio nazionale. Oggetto della tesi è la progettazione di una nuova sezione detentiva per detenuti comuni nella Casa Circondariale di Teramo capace di rispondere ai principi dell art. 27 comma 3 della Costituzione Italiana. Una indagine generale del sistema penitenziario nazionale esplicitata attraverso la comparazione tra 6 casi studio analizzati planimetricamente ed approfonditi con l ausilio di report fotografici ha posto le basi teoriche per lo sviluppo progettuale. Si è giunti a ritenere che il miglioramento delle condizioni detentive e la capacità del sistema penitenziario di operare sulla rieducazione del detenuto non potranno realizzarsi esclusivamente nella prefigurazione di un nuovo schema tipologico. Alla base della sperimentazione progettuale sono stati posti due obiettivi prioritari: - il miglioramento della qualità degli spazi delle celle detentive e dei cortili dedicati all ora d aria, - la ridefinizione del ruolo del muro carcerario ovvero il principale elemento architettonico con il quale negli istituti penitenziari viene applicata la privazione della libertà. In un ottica di integrazione con il contesto non solo fisico il perimetro carcerario viene assunto come entità permeabile in grado di realizzare relazioni positive tra l esterno e l interno permettendo ai detenuti di instaurare un ritrovato legame con la propria terra la natura i propri familiari e la società e allo stesso tempo avvicinare quest ultima alla realtà carceraria garantendo comunque il rispetto dei requisiti di custodia. Ripensare al carcere in questi nuovi termini inoltre potrebbe permettere di superare definitivamente i pregiudizi ai quali sono sottoposti gli spazi della detenzione e virare verso un riconoscimento da parte della società del ruolo rieducativo e non afflittivo della pena.