Abstract:
Direzione Radicale è intesa come un attività per un turismo di nicchia per intraprendere un esperienza e approfondire la cultura vinicola. La progettazione ha avuto una particolare sensibilità nel ricercare un legame tra il nuovo e il preesistente andando a mettere in risalto: le tracce i materiali e gli usi della tradizione toscana. L area di studio posta a monte di una collina e immersa nel verde ripariale è costituita da un complesso di edifici rurali tipici dell architettura lunigiana. I dislivelli caratterizzano la zona e hanno rappresentato la più grande difficoltà nella progettazione. Data l elevata pendenza la soluzione per la realizzazione del nuovo vigneto sono i terrazzamenti i quali seguono le curve di livello in modo da non variare la morfologia del territorio però vanno radicalizzarsi in prossimità del nuovo edificato. Il progetto si sviluppa su un percorso orizzontale gestisce vari elementi influenzati da segni del luogo che distinguono funzionalmente i vari ambienti. Gli elementi sono connessi da una cantina ipogea che ha la stessa direzionalità dei nuovi vigneti i quali seguono i terrazzamenti. Questo ambiente è caratterizzato da un susseguirsi di masse piene che contornano la zona di progetto marcando la volontà di confinare quest ambiente e le masse cave rappresentano la consapevolezza di poter alleggerire un sistema che all apparenza risulta pesante e rigido permettendo allo spazio di essere mutevole essendo diviso solo da pannelli e telai in acciaio. L impianto di progetto viene ripetuto in superficie dove si trovano tre interventi distinti che però riescono a coesistere legandosi tra loro. Il primo è frutto del prolungamento del glicine mantiene le logiche architettoniche e funzionali di questo. L elemento sfocia sul nuovo vigneto ed è adibito al riposo lo svago e presenta un modulo allestito come bar e negozio. Spostandosi a est i moduli hanno una funzione di degustazione e si ripetono con un ritmo costante e seguono l orientamento del vigneto preesistente per poi nell ultimo corpo esplodere nella direzione opposta. Quest ultimo non punta a relazionarsi con la preesistenza ma è una cerniera tra i due vigneti. Un architettura longilinea disposta su altezze differenti che ospita un ristorante. L ingresso principale termina su un ascensore il quale scava il terreno unendo tutti i livelli del progetto addossato ad una scala che permette il collegamento con la cantina ipogea. A nord troviamo una zona dove si dispongono i tavoli del ristorante che si affaccia sul nuovo vigneto con una grande vetrata posta ad una quota inferiore. Spostandoci verso il vigneto preesistere si trova una zona bar e proseguendo troveremo gli ambienti tecnici del ristorante anche questi ribassati. Verso sud c è una cucina per pochi coperti seguita da un ambiente di filtro che permette l ingresso in un area retrostante dove troviamo delle capsule galleggianti che ospitano rispettivamente un piccolo spogliatoio e un deposito. Il corpo termina in un area adibita a scarico e carico delle merci raccordata con la strada che percorre il vecchio vigneto già utilizzata dai mezzi di servizio. Alla quota 0 in corrispondenza della strada il corpo si frammenta spogliandosi e mostrando la sua struttura composta da portali di profili in corten inscatolati che però assumono una dimensione minore che rispetta gli spessori delle pareti questa frammentazione è gestita dalla griglia di 1 2x1 2 m che si adegua sul passaggio della strada e si infittisce allontanandosi da essa. In fine il volume si ricompone offrendo un suggestivo affaccio che si proietta sul vigneto preesistente.