Abstract:
L impianto del progetto è una cantina posta sotto il più imponente dei terrazzamenti: uno spazio per la produzione del vino e l amministrazione in cui attraverso la matericità della pietra di fiume accostiamo il progetto all architettura vernacolare. L ipogeo intercetta l orientamento del glicine oltre a quello del terrazzamento dove all interno si sviluppano tutte le operazioni necessarie per la vinificazione di vino bianco. Nella prima area avvengono la diraspo pigiatura fermentazione e imbottigliamento successivamente un percorso orizzontale permette al visitatore di immergersi in un ambiente cupo con squarci di luce, su di esso si trovano ambienti disposti trasversalmente riservati all'invecchiamento allo stoccaggio del vino prodotto e agli uffici amministrativi. Il cammino raggiunge una sala filtro che ospita un sistema di risalita e i servizi. Questo ambiente ipogeo è caratterizzato da un susseguirsi di masse piene che contornano la zona di progetto marcando la volontà di confinare quest ambiente e le masse cave rappresentano la consapevolezza di poter alleggerire un sistema che all apparenza risulta pesante e rigido permettendo allo spazio di essere mutevole essendo diviso solo da pannelli e telai in acciaio. L impianto di progetto viene ripetuto in superficie dove si trovano tre interventi distinti che però riescono a coesistere legandosi tra loro alla preesistenza e al territorio. Il glicine viene riproposto in un architettura che ne reinterpreta la logica componendo un telaio muta nelle forme e nel materiale ma ne mantiene la funzione come luogo di aggregazione. L orientamento del vigneto preesistente viene riproposto attraverso dei moduli che racchiudono la degustazione infine uno di questi moduli si prolunga verso il vecchio vigneto legandolo al nuovo. L intervento legato alla degustazione consiste nella composizione di elementi modulari in corten che richiamano la matericità del terreno costruiti su una griglia di 1.2x1.2 m e si incastrano sul terrazzamento affacciandosi sul nuovo vigneto proiettandosi nell ipogeo. La loro posizione viene definita da un ritmo ma si creano due eccezioni: una dove il modulo prima di contrare la direzionalità del glicine crea un vuoto e scava il progetto e l altra si sviluppa verso il vigneto preesistente. I moduli assumono un ruolo principalmente di degustazione ma quando entrano in relazione con gli altri interventi assumono un ruolo di completamento e articolazione delle loro idee di progetto. Il modulo è stato progettato per creare uno spazio delle dimensioni adatte per una degustazione di 6 persone. Entrando a destra è presente un area per la preparazione delle portate e dei vini in seguito troviamo il tavolo per la degustazione. Camminando verso l affaccio è presente un ribassamento definito dal terrazzamento che segna il distacco tra le due zone del modulo. Scendendo le scale ci si trova in uno spazio contemplativo dove tramite la grande vetrata con i montanti che formano una croce spostata verso sinistra per definirne l ingresso a sud è possibile ammirare il panorama e il nuovo vigneto la pavimentazione qui diventa trasparente in modo da poter osservare il vigneto sottostante. Il modulo entra in relazione con il resto dell impianto sia architettonicamente che tecnologicamente, infatti esso si poggia sulle travi della cantina innestando su di esse dei portali in profili di acciaio corten che si dispongono sempre secondo la griglia su cui è progettato il modulo. La doppia altezza evidenzia come il modulo si infili sul sistema dell ipogeo formando una distinzione nel solaio dello stesso spessore: una parte composta dalle travi secondarie e l altra con la pavimentazione che compone tutto il resto della struttura sovrastante, inoltre per la composizione tecnologia sono stati usati materiali naturali come il sughero.